Typos – Rivelazione
Fanucci – 2012
Collana: Tweens
Età consigliata: 12+
ISBN 978-8834719299
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In una società dove l’informazione quotidiana è una menzogna,
gli agenti Typos sono spacciatori di verità.
Una volta scoperta
non puoi più farne a meno.
Quanto costa la verità?
Quanta ne vuoi?
Incastonata tra le oscure pareti dell’informazione,
la verità è un diamante da tagliare e smerciare con perizia.
Lo sa bene Walter Wharol, guru dell’enciclopedia open WalWah
e acceso sostenitore della divulgazione del vero.
Come la squadra Typos, Wharol combatte il contrabbando di notizie,
navigando tra le paludi della realtà come un predatore in caccia.
Ma muoversi nella giungla può essere pericoloso:
troppo facile passare da predatore a preda.
I Typos lo sanno bene.
E quando durante un convegno tre uomini si fanno esplodere al cospetto del professore, sanno anche che in quella giungla i predatori sono più d’uno, e si braccano, fiutando la traccia penetrante della menzogna e dell’interesse.
Perché i predatori sono pronti a tutto.
E non hanno paura del sangue.
La Storia sarebbe una materia eccellente,
se solo fosse vera.
Leone Tolstoj
La bara color iridio era sigillata e vestita di composizioni floreali rosse e lilla. Fiori sintetici che bruciano in fretta. Si trovava al centro della Stanza dell’Ultimo Addio, un salone circolare dai muri rosa circondato da colonne doriche in termoplastica che lo facevano sembrare una gabbia di lusso a buon mercato.
Rehyna era una studentessa del corso di giornalismo. Ma non era solo questo.
Era Rehyna ed era Gipsy, l’atletica esperta d’infiltrazioni per il gruppo Typos.
Doppia identità, doppia vita. Un’unica morte.
Typos era un nome conosciuto e segreto al contempo. Un nome paravento dietro cui si celava un team di ragazzi il cui unico scopo era quello di indagare e diffondere la verità nascosta dietro le notizie. Maschere che si affannavano strenuamente, dietro le quinte di una vita normale, per strappare via altre maschere ben più pericolose. Per alzare il sipario, e grazie per gli applausi, bello spettacolo, ma la realtà è là fuori.